lunedì 6 dicembre 2010

TRADIZIONI SCOUT

E LA FAMIGLIA SI ALLARGA...


E' preoccupante vedere come nello scoutismo di oggi si pensi solo all'oggi e al domani. Sempre di più, quando veniamo chiamati a parlare ai ragazzi di storia dello scoutismo, incarnata nei loro vecchi capi (quando ce ne sono), quando parliamo di Aquile Randagie, quando parliamo di fatti realmente accaduti e di personaggi illustri, facendo gustare loro attività, giochi e canti passati, ci troviamo di fronte a dei ragazzi basiti, che rimangono a bocca aperta e che ci fanno chiaramente comprendere di non aver mai sentito nulla del genere. E' ovvio che non vogliamo generalizzare. Ma in moltissimi casi è così. La cultura storica dello scoutismo dei più parte da Baden Powell, sorvola interi decenni e arriva al loro scoutismo o al limite a quello sentito raccontare da qualche loro capo più o meno anziano. Se questo Capo poi è particolarmente giovane ed ha vissuto solo lo Scoutismo dal 1974 in poi, la cultura ASCI ed AGI rimangono dimenticate in libri chiusi e polverosi (sempre che la biblioteca di quel Capo o di quel gruppo ne sia fornita).
Fa pensare come i ragazzi siano affamati di storia: quando terminiamo i nostri racconti con il monito delle Aquile Randagie, ragazzi e capi vengono a prendere appunti e a chiederci di ripeterlo: "ciò che fummo noi un dì, voi siete adesso: chi si scorda di noi, scorda sé stesso". I ragazzi rimangono basiti, a bocca aperta: essi sentono per la prima volta una storia diversa, una storia bellissima, una serie di fatti che li hanno preceduti ed avvertono l'importanza di tutto questo. E' un grave errore non far vedere a questi piccoli alberelli che essi hanno delle radici molto profonde. Un altro monito si accorda molto bene con quello delle Aquile Randagie ed è quello di Bernardo di Chartres, che pur non essendo stato scout per forza di cose, ci insegnò che "siamo nani sulle spalle dei giganti".
Se ci chiedessero: "chi sono i tuoi genitori? Quando sono nati? Che lavoro fanno? E chi sono i tuoi nonni? Li conosci? Cosa hanno fatto nella loro vita?". Se non sapessimo rispondere, faremmo una gran figura barbina! Allo stesso modo, i nostri Capi sono i nostri genitori nello Scoutismo e i loro Capi sono i nostri nonni: questo in forza del trapasso delle nozioni! Lo Scoutismo ci viene tramandato, il brevetto ci viene tramandato, l'I.P.I.S.E. (che non è una malattia, come mi fu chiesto una volta) ci viene tramandata. E allora? Allora facciamo parte di una storia e la scriviamo insieme, in una comunione ininterrotta nell'Ideale (seconda parola della "I" di I.P.I.S.E.) di B.P.
Tra l'altro non ci farebbe piacere essere a nostra volta dimenticati, un giorno: grideremmo anche noi, a quelli che ci dimenticano: "ANCHE IO SONO UNO SCOUT! ANCHE IO HO FATTO QUESTO E QUELLO!". Ci farebbe veramente male essere cancellati dalla memoria.
Chi cancella la storia, chi la mette in soffitta, chi non la sa o, peggio ancora, non la racconta, non va veramente avanti, non scrive a sua volta la storia: per balzare dal presente verso il futuro, bisogna slanciare le proprie gambe appoggiandole al passato. Non c'è albero senza radici. Non ci sono né storia, né fine, senza inizio.
E' anche vero che non bisogna rimanere solamente ancorati al passato e mai staccarci da esso: non gusteremmo i momenti presenti. Ma ricordare il passato e raccontare è mettere il sale alla buona minestra del presente. Siamo quello che siamo, grazie a chi è stato prima di noi: altrimenti non potremmo essere e non saremmo mai!
Capo Riparto: basta che tu interroghi i tuoi ragazzi/e e chieda loro: "da dove venite? Chi erano le A.R.? Cosa era l'ASCI? Cosa era l'AGI? Chi era Baden? Chi, Kelly? Chi è Don Giovanni Barbareschi? Cosa era l'O.S.C.A.R.? Che Metodo usiamo rispetto al passato? Chi sono i fratelli dell'Associazione tal de tali? Chi ci sta intorno? Et cetera.. Ma se cadranno anche quando domanderai loro: chi c'era in questo gruppo prima di noi? Grazie a chi, noi siamo qui?". Allora, caro capo, mancherà qualcosa di fondamentale al tuo lavoro: la memoria. Se racconterai loro le Leggende Scout (se non le racconterai, fallo! Sono bellissime e fanno parte di un grande passato!) ma non racconterai loro la storia di Don Nunzio Gandolfi, "Baffo 001", recentemente scomparso, avrai fatto le cose a metà!
E' con questo continuo monito che il clan di GIUNGLASILENTE gira per l'Italia, partendo dalla propria radice, che è lo splendido paese di Passignano Sul Trasimeno. E' questo continuo monito, unito ad un bagaglio molto pesante e ricco di Tradizioni e Metodo passati, che GIUNGLASILENTE testimonia questo Scoutismo che, partendo dal passato, attraversa il presente e va verso il futuro. E' bello per questo sparuto clan mettersi al servizio in questo senso, è bello vedere ancora i ragazzi di oggi rimanere a bocca aperta, come allora, di fronte ad un racconto!
Ed è bello quando dei Capi Scout ti chiedono di entrare nel clan, avendo compreso la Missione della GIUNGLASILENTE. E' bello quando un clan come il nostro sembra formato da "pochi", ma quando si riunisce, ti accorgi che "siamo in molti" e che, soprattutto, SIAMO in una fortissima identità che a Settembre del 2011 festeggerà 10 anni di attività!
E' bello quando sono anni che un Capo Scout in prova, alla fine, riceve il fazzolettone! Lo scorso 27 Novembre 2010, alle ore 19.00, il Capo Gruppo degli Scout del Catania 1 dell'Associazione A.S.C.I. - ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA, Sebastiano Tomarchio, dopo anni di richieste e di prova, è entrato a far parte del clan ed esattamente dei "semi sparsi" della quercia che si trova a Passignano Sul Trasimeno. Il Capo Clan Capovaccaio Burbero ha cinto il collo del caro Sebastiano con l'ormai mitico fazzolettone della GIUNGLASILENTE.
Questo, anche ottemperando al monito dell'anima della GIUNGLA: Lupo Grigio, Marcello Lazzeroni, che diceva sempre: "stiamo attenti a chi facciamo entrare, fratellini! Perché non tutti hanno veramente nel cuore lo Scoutismo, quello vero! Questo fazzolettone deve dare una speranza, deve essere un esempio!". Siamo persone e tutti quanti sbagliamo. Alcune volte abbiamo accettato persone che avevano proprio nulla a che fare con l'Ideale Scout: ma da scout ci si fida della parola data e in questo clan, coloro i quali avevano altre intenzioni, sono sempre durati poco. Ma è acqua passata: gli errori si fanno, ma si impara da essi. E' per questo che nel semplice rito di entrata nel clan, è stata introdotta anche la formula: "se un giorno non te la sentirai più di testimoniare il vero Scoutismo, se non sarai più convinto, riconsegnerai il fazzolettone, dando modo a qualcun altro di farlo al posto tuo".
Diamo quindi il benvenuto al nostro fratello! Ma la particolarità del clan di GIUNGLASILENTE è la sua interassociatività: qualunque Capo Scout può inserirsi nel clan, facendo una vita scout "da randagio", pur rimanendo nella sua Associazione. E' un modo per stare insieme, per confrontare i propri metodi, le proprie convinzioni, per poter vivere reciprocamente ognuno il mondo dell'altro: "o come è bello e gioioso, stare insieme come fratelli" - cita il Salmo 132!
Cambiando l'Associazione, magari anche certe dinamiche di Metodo, ecco che in questo clan non si guarda più alle differenze, ma al nostro bel motto: "siamo dello stesso sangue, tu ed io.".
Per entrare nel clan bisogna anzitutto richiederlo: GIUNGLASILENTE non ti chiederà mai di entrare, perché sta a te farlo!
Ecco allora la struttura della GIUNGLASILENTE:

Leonardo Castellani -A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA; "Perugia 1-Mafeking" FSE;
Michele Coscia - A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Francesco Coscia - A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Alessandra Crusi - "Perugia 1 - Mafeking" F.S.E. - A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Paola Gigliotti - A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Fabio Liberti - "Perugia 1 - Mafeking" - F.S.E.; A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Luigi Liberati - "Perugia 1 Mafeking" - F.S.E.; A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Andrea Biagini - A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Marco Piras - A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Padre Abele Brunetti, Baloo di clan. Parroco di San Feliciano Sul Trasimeno (Pg)

...e nuovi arrivi...

Ed ecco i semi:

Gennaro Limatola - Grottammare 1 - A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Guido Laraspata - Cellammare 1 - A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Giancarlo Gruppo - Iseo 1 - A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;
Sebastiano Tomarchio - Catania 1 - A.S.C.1; en-US) AppleWebKit/534.10 (KH;
Donato Colatorti - Bitritto 1 -A.S.C.I ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA;

Collaboratori esterni:

Leonardo Paolo Lastilla: "Sinalunga 1, FSE";
Don Romano Nicolini, provenienza AGESCI;
Gian Marco Talluto, Associazione Scout San Benedetto. Storico e collezionista dello Scoutismo.

Sono tornati alla casa del Padre:

Marcello Lazzeroni: Capo storico A.S.C.I. Fondatore e anima di GIUNGLASILENTE;
Alberto Rondoni: Capo Storico A.S.C.I. Già Capo del Perugia 1 - Mafeking. Ultimi anni passati in GIUNGLASILENTE.
Vittorio Bertoglio. Capo storico A.S.C.I. - Poi FSE. Ultimo anno passato in GIUNGLASILENTE.

Il clan di GIUNGLASILENTE è gemellato con:

- Clan A.S.C.I. - ESPLORATORI E GUIDE D'ITALIA "Balòta del Coren - Iseo 1".

Non male, per un piccolo clan!
Buona strada, fratellini! E benvenuto al nuovo arrivato!
"Siamo dello stesso sangue tu ed io, fratellino.."

(tratto da http://blogsilente.blog.aruba.it )

2 commenti:

Lupo Saggio ha detto...

I miei migliori auguri a tutti voi del Catania 1

Mario Pergolizzi ha detto...

L'ASCI è già una realtà grazie a tutti voi! La Pace